
Lucerna - Kappelbruecke (foto Carlotta G.)
Questa volta noi non siamo riusciti a vedere le luci di Lucerna addobbata per Natale, contiamo di farlo la prossima. La nostra domenica fuori porta (meno di un’ora di autostrada da Zurigo) non è arrivata fino all’ora del tramonto, così da assistere allo spettacolo delle luci per la festa: viaggiare con un bambino di tre anni comporta ancora qualche esigenza particolare da rispettare, tipo la nanna pomeridiana, un certo limite di resistenza fisica e il fatto di evitare le temperature sotto zero che incombono non appena il buio si avvicina.
Ma per noi Lucerna è stata davvero “la città della luce”: in una giornata incredibilmente limpida e tersa, il cielo senza l’ombra di una nuvola, né un filo di vento. Fredda, gelida durante la mattina (d’altra parte siamo a Dicembre) ma, neppure se avessimo potuto immaginarla, avremmo pensato di visitare la “città più bella della Svizzera” (secondo la definizione della Lonely Planet) con un cielo come quello di ieri. E, solo qualche mese fa, mai avrei immaginato di vedere un simile blu mediterraneo qui, nel “freddo nord”.
Lucerna è una città piccola che nella parte storica si visita tranquillamente a piedi, affacciata sull’omonimo lago (il famoso “Lago dei Quattro Cantoni“) e sul fiume Reuss le cui due sponde sono unite dal celebre ponte coperto “Kappelbrücke“, le bellissime vie del centro pedonale, l’elegante passeggiata a lago con le maestose montagne innevate sullo sfondo, e ancora la luce accecante di una giornata d’inverno che richiama dal fondo della borsa gli occhiali da sole.
Ieri la città era letteralmente invasa da turisti, italiani soprattutto (tanto che ci siamo domandati se qualcuno, in Italia, fosse ancora rimasto o se tutta la popolazione avesse deciso di farsi un giro oltre confine ;-)) alla scoperta dei mercatini di Natale o, semplicemente, di un gioiello reso ancora più prezioso dall’atmosfera delle feste imminenti. Noi al mercatino della Hauptbahnhof (la stazione centrale) abbiamo dato giusto un’occhiata, non siamo particolarmente amanti del genere, oltre al fatto che la belva sotto il metro si stanca subito e l’autonomia da shopping è estremamente limitata.
Abbiamo anche fatto una rapida, ma doverosa, tappa al Löwendenkmal, il famoso monumento al leone morente, col sottofondo del Patato che continuava a domandare: “Ma pelchè gli hanno fatto del male???”
Come nota “di servizio” per chi visita Lucerna coi bambini si sappia che, come in tutte le città svizzere visitate finora, l’accoglienza dei piccoli ospiti è sempre eccellente, i servizi igienici sono ovunque e li trovi senza neppure avere davvero bisogno di andarli a cercare. Noi per la pausa pranzo di ieri abbiamo optato per una soluzione estremamente pratica, sicuramente meno caratteristica ed affascinante dei tanti ristoranti di cui la città è ricchissima, ma che può essere un ottimo jolly per una pausa informale e di buona qualità, senza tra l’altro dover spendere una fortuna (il grande problema del turismo in Svizzera è il costo spesso stratosferico dei pasti): il self service all’ultimo piano di Manor, grande magazzino diffuso in tutto il Paese che, in alcuni punti vendita, mette a disposizione anche il ristorante Manora. Quello di Lucerna, all’ultimo piano del palazzo del centro che lo ospita, offre anche una meravigliosa terrazza panoramica (da sfruttare appieno nella bella stagione, o se non si è troppo freddolosi!)
Questo post partecipa a “Fotoviaggiando del lunedì di Patato Friendly“